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Storia della Pedagogia (3619 click) - Sim Van - 22Feb2003
PARIS, DABAR di Paolo Angelici (3442 click) - Sim Van
Otto pugni di persone si affrontano in una sfida all'ultimo bicchiere in un percorso itinerante in quattro bar del rione. Per ogni sosta, un bevuta; per ogni bevuta, un punteggio secondo un regolamento cervellotico con un intrigante premio a sorpresa. Vince chi non "straccia".
Eccezionale ritratto della "Bologna da bere". Il regista, Paolo Angelici, ritrae egregiamente questa preziosissima oasi della cittą.
L'ottima regia, nonostante il contesto grottesco, incornicia il tutto con poesia, ironia, rispetto e delicatezza.
Fortissimo il richiamo al cinema felliniano, qui trasposto nell'ottica e con la tecnica del road movie.
I personaggi che popolano Bologna, solo parzialmente rappresentati, rendono giustizia al mito della cittą. La maratona alcolica č solo un'occasione per far emergere le singole individualitą dei protagonisti con i loro ricordi, le esperienze, gli amori, le amicizie, i desideri, i dubbi.
Finalmente il cinema italiano ci regala una pellicola originale, priva di retorica e genuinamente bella. - 14Gen2003
ARARAT - IL MONTE DELL'ARCA di Atom Egoyan (3387 click) - Sim Van
La storia č percorsa dal ricordo del genocidio del popolo armeno ad opera dei turchi.
In questo sottofondo storico il regista armeno tesse la complicata trama in cui i destini di due famiglie, una di origine armena e l'altra canadese, si incontrano casualmente.
Lodevole l'intento di realizzare un film di denuncia sulla drammatica persecuzione del popolo armeno avvenuta nel secolo scorso quando si consumò il genocidio di questa gente che, con un milione e mezzo di morti ammazzati, costituisce, insieme ai sei milioni di morti ebrei nei lager tedeschi e alle centinaia di migliaia o, probabilmente, milioni di curdi massacrati nella loro terra, la fredda traduzione numerica delle sofferenze individuali che nascondono tali aride ma spaventose cifre.
Il dualismo tra i due film contenuti nella medesima pellicola non facilitą la piena comprensione della trama inoltre, in alcuni tratti, la regia può risultare decisamente migliorabile.
L'esasperata ricerca delle personali radici storiche da parte dei protagonisti, principali e secondari, costituisce un punto nodale del film che, tuttavia, rischia di risultare alquanto pesante; in particolare rileva, in tal senso, la figura della sorellastra/amante del protagonista che ha un rapporto ossessivo, confusionario e quasi fastidioso, con la ricostruzione del passato familiare.
Alla fine si può dire che questa pellicola contiene tre film: la storia del protagonista Raffi, il racconto del pittore e, infine, il presunto film di Soroyan sul genocidio.
Indubbiamente, però, la pellicola riserva alcuni momenti di intensitą supportati anche da immagini forti e crude e, nel complesso, costituisce un modo insolitamente non sbrigativo di rappresentare, seppur in un'ottica forse di parte, una pagina importante di storia.
Durata 1h e 55'. - 18Ott2002
IL GATTOPARDO (14416 click) - Sim Van
Protagonista č una famiglia della più alta aristocrazia isolana, i Salina, sul cui stemma č raffigurato un gattopardo, ma la narrazione si accentra quasi interamente intorno a un solo personaggio, il principe Fabrizio Salina, il "Gattopardo", uomo complesso e tormentato che trova nella passione per l'astronomia e per la caccia una via di fuga dallo spazio e dal tempo in cui vive.
La storia comincia quindi narrando i fatti di casa Salina durante i giorni in cui i Mille sbarcano nell'isola, quando anche il nipote preferito di don Fabrizio, il giovane e avvenente Tancredi Falconieri, decide di unirsi ai garibaldini affermando che, "Se non ci siamo anche noi, quelli ti combinano la repubblica. Se vogliamo che tutto rimanga com'č, bisogna che tutto cambi".
Terminati poi i momenti più critici della spedizione di Garibaldi, la famiglia Salina si trasferisce, come ogni anno, nella residenza estiva di Donnafugata, dove Tancredi conosce Angelica, la bellissima figlia di don Calogero Sedara, un sensale arricchito, divenuto sindaco del paese e simbolo dell'ascesa sociale della nuova ricca borghesia. La ragazza, con la sua grazia e la sua ricca dote convince Tancredi a sposarla e il Principe acconsente alle nozze.
Intanto da Torino, allora capitale del Regno, viene offerta la nomina a senatore al Principe, ma egli, molto scettico, declina l'offerta indicando come più adatto proprio don Calogero Sedara.
Gli anni trascorrono: don Fabrizio constata che alla sua classe, quella dei "Gattopardi", č subentrata quella degli "sciacalli", avida di guadagni e povera di tradizioni, come appunto i Sedara. Quindi, dopo essere stata a lungo da lui corteggiata, la morte lo coglie in una camera d'albergo con vista sul mare a Palermo, nel luglio1883, dopo un lungo e faticoso viaggio a Napoli.
Le sue tre figlie, zitelle, continueranno a vivere a villa Salina, ormai ricoperta di polvere e di vecchi ricordi, come uniche superstiti di quello che fu uno splendido casato.
Il Gattopardo é un libro di difficile interpretazione. Esso presenta temi contrastanti: i cambiamenti storici della Sicilia; l'introspezione interiore di un aristocratico che vive personalmente il disagio di una generazione a cavallo tra due contesti politici differenti; il senso di decadenza della Sicilia e della classe aristocratica, che lascia il posto alla nuova borghesia, capace di adattarsi più in fretta ai cambiamenti.
L'autore, che come il protagonista appare sfiduciato ed indifferente nei confronti del contesto politico e sociale del tempo, svela la vera identitą della Sicilia, una regione da sempre chiusa in se stessa, e dei siciliani, intolleranti alle novitą. E lo fa con un'ironia tipicamente siciliana, beffarda e tagliente, espressa abilmente dal linguaggio.
Tramite la descrizione dei paesaggi assolati, dominati dal senso di morte e dalla pigrizia di un clima caldissimo, dei giardini e degli interni dei palazzi signorili, anch'essi intrisi di decadenza e di morte, dei personaggi, su cui incombe spesso l'ombra della morte, egli sviluppa il motivo più autentico del romanzo, la negazione della storia, la sterilitą dell'agire umano.
( Feltrinelli, Milano)